La Legge di bilancio 2018 ha introdotto nuovi incentivi per l’assunzione di giovani a tempo indeterminato.
Dal 1° gennaio 2018 i datori di lavoro privati che assumono un giovane under 35 con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti possono usufruire di uno sgravio triennale pari al 50% dei contributi previdenziali Inps dovuti, fino a un massimo di 3.000 euro l’anno. A partire da gennaio 2019 tale misura sarà ristretta ai soli giovani fino a 29 anni.
Il bonus spetta anche in caso di trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine, ma per quelli di apprendistato è valido solo per i lavoratori under 30 e solo per ulteriori 12 mesi oltre all’anno di agevolazione già previsto in questi casi.
L’incentivo si applica a patto che il lavoratore assunto non sia mai stato occupato in precedenza con contratto a tempo indeterminato presso lo stesso o un altro datore di lavoro e che quest’ultimo non abbia effettuato licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o licenziamenti collettivi nei 6 mesi precedenti l’assunzione.
Nel caso di assunzioni di lavoratori per i quali l’incentivo sia già stato in parte usufruito, il nuovo datore di lavoro potrà continuare a beneficiare della decontribuzione prevista per il periodo residuo, indipendentemente dall’età del neo assunto.
Se il lavoratore al quale si applica lo sgravio, o un altro lavoratore impiegato nella stessa unità produttiva, viene licenziato entro 6 mesi dall’assunzione, l’agevolazione decade e per il datore di lavoro scatta l’obbligo di pagamento dei contributi non versati.
L’esonero contributivo sale al 100%, sempre nel rispetto del limite annuo di 3.000 euro, per l’assunzione entro 6 mesi dall’acquisizione del titolo di studio di giovani che hanno svolto un periodo di apprendistato o di alternanza scuola-lavoro, per almeno il 30% delle attività previste, presso lo stesso datore di lavoro.
Sgravio totale, ma solo per 12 mesi, anche per l’assunzione di disoccupati da almeno 6 mesi (indipendentemente dall’età) da parte di aziende con sede di lavoro nelle regioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
Le modalità di accesso agli incentivi saranno stabilite attraverso apposite Circolari Inps. Per maggiori informazioni sugli incentivi è possibile consultare il testo integrale della Legge di bilancio pubblicata in Gazzetta Ufficiale.