Con la disoccupazione giovanile in aumento nell’Unione, i deputati chiedono ai Paesi UE delle misure più forti per contrastare l’impatto della crisi COVID-19 sui giovani.
In una risoluzione non legislativa adottata l’8 ottobre, il Parlamento esorta i Paesi UE a garantire che i giovani che si iscrivono ai programmi di garanzia a loro dedicati ricevano “offerte di lavoro, formazione, apprendistato o tirocinio qualitativamente valide, diversificate e personalizzate, con un’equa remunerazione”. Il testo è stato adottato con 574 voti favorevoli, 77 contrari e 43 astensioni. Con un tasso di disoccupazione giovanile nell’UE che si attesta al 17,6% ad agosto 2020 (in aumento rispetto al 14,9% prima della crisi COVID-19) e che è previsto in continua crescita, il Parlamento chiede maggiori fondi per rafforzare il regime di garanzia per i giovani per il periodo 2021-2027. In Italia, il tasso di disoccupazione giovanile ad agosto 2020 era del 32,1%. I deputati deplorano il fatto che a luglio il Consiglio europeo abbia ridotto significativamente, dal 15 al 10%, le risorse in gestione condivisa del FSE+ (Fondo sociale europeo Plus), risorse destinate a sostenere l’occupazione giovanile, il che è “totalmente in contraddizione con l’ambizione dell’Unione di investire nei giovani”.
Divieto di stage, tirocini e apprendistati non retribuiti
Il Parlamento condanna la pratica degli stage, dei tirocini e degli apprendistati non retribuiti, che costituisce una forma di sfruttamento del lavoro dei giovani e una violazione dei loro diritti, e invita la Commissione a presentare un quadro giuridico che sia efficace e applicabile per la messa al bando di tali pratiche.
Affrontare la discriminazione per non lasciare nessuno indietro
La Garanzia per i giovani dovrebbe essere inserita in un insieme coerente di politiche sociali e assistenziali, per garantire che i giovani che non hanno un lavoro, un’istruzione o una formazione, i cosiddetti “NEET” (“Not in Education, Employment or Training”), vi abbiano accesso. Secondo i deputati, “qualsiasi discriminazione subita dai giovani per qualsiasi motivo deve essere combattuta attivamente nei programmi di garanzia per i giovani”
Strumento vincolante
I deputati condannano il carattere volontario della garanzia per i giovani (attualmente solo raccomandata del Consiglio) e chiedono alla Commissione di proporre uno strumento di garanzia per i giovani che sia vincolante per tutti i Paesi UE.
Dal 2014, la Garanzia per i giovani ha aiutato 24 milioni di giovani a ricevere formazione, istruzione o lavoro. Nel luglio 2020, la Commissione ha proposto di estendere la sua copertura ai giovani fino ai 29 anni, per aiutare un numero ancora maggiore di persone, nell’ottica di una transizione verde e digitale. Il potenziamento della Garanzia per i giovani contribuisce in modo significativo all’implementazione, tuttora in corso, del Pilastro europeo dei diritti sociali.
Nel luglio 2020, il Parlamento ha approvato uno stanziamento complessivo di 145 milioni di euro per l’occupazione giovanile per sostenere i giovani che vivono nelle regioni dove il tasso di disoccupazione giovanile è superiore al 25%.